“Abbiate pazienza e non perdete la speranza. L’Iraq deve risorgere sulla base del profumo della sua storia, della sua grande civiltà e della sua memoria viva”. Da Erbil, in Kurdistan, dove si risiede in seguito ai contrasti con il presidente della Repubblica d’Iraq, Abdul Latif Rashid, il patriarca caldeo, card. Louis Raphael Sako, lancia un appello a tutti gli iracheni. In una nota, diffusa dal Patriarcato, il porporato ribadisce che “questa speranza deve rimanere viva in noi e non scomparire. Il cambiamento arriverà quando avremo piena consapevolezza dell’importanza della patria e dell’identità nazionale, del rispetto dei diritti e dell’uguaglianza di tutti i cittadini, quando riporremo la nostra fiducia in Dio e negli altri e ci impegneremo per il bene del Paese e dei suoi cittadini”. “Il caos – avverte – non può continuare per sempre a dispetto dell’integrità umana e dei valori nazionali, morali e religiosi”. Poi il monito: “Chiunque abbia rubato denaro pubblico e commesso crimini terribili contro i diritti delle persone prima o poi sarà ritenuto responsabile. Verrà il giorno in cui i crimini contro l’umanità non potranno più essere nascosti e la legge proteggerà gli ‘innocenti’ e renderà loro giustizia. La storia ci insegna che non esistono sistemi fissi ed eterni. Allo stesso modo, la fede conferma che il giudizio di Dio è lento ma non trascura nulla. I corrotti e gli ipocriti non hanno futuro”. Nel suo appello il patriarca ribadisce l’importanza dell’istruzione, della cultura, dell’educazione data in casa, in chiesa e in moschea e dai media. Senza questi valori fondanti prevarranno “l’individualismo, l’interesse personale, la faziosità e il caos. La vittoria e il cambiamento inizieranno quando riconosceremo coloro che sono diversi, li accetteremo e li rispetteremo come cittadini come noi su base fraterna, invece di trattarli come oppositori, nemici o infedeli. In questo modo promuoveremo la cultura della vera fraternità, i valori della cittadinanza e preserveremo il patrimonio e le proprietà pubbliche, per realizzare una vita sicura, libera e dignitosa per la Nazione. Al contrario, la corruzione drenerà risorse e sarà una minaccia per l’Iraq”. “La vittoria e il cambiamento – conclude Mar Sako – arriveranno quando il governo sarà saldo nell’attuazione del suo programma di riforme e nel ritenere responsabili coloro che violano l’interesse pubblico e la legge o si pongono al di sopra di essa. La legge non può fare discriminazioni tra i cittadini”.