Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri al Meeting di Rimini “hanno ricordato una volta di più il senso della buona politica, richiamando il valore fondamentale dell’amicizia come base della nostra democrazia e come fondamento del patto costituzionale, respingendo ogni tentazione di odio e di xenofobia”. Lo scrivono le Acli.
“Dal problema di una gestione razionale ed umana dell’immigrazione alla valorizzazione delle differenze anche etniche e religiose che contrassegnano la società italiana di oggi, il capo dello Stato ha delineato una preziosa lezione di straordinaria attualità e lucidità che non può lasciarci indifferenti e delinea un vasto scenario d’impegno possibile, con un significativo richiamo alla responsabilità dei giovani a saper sfruttare al meglio i sistemi digitali come occasione di crescita umana e civile, favorendo il rilancio dell’ideale europeo”, osservano le Acli, per le quali “è poi importante il richiamo al ruolo che i cattolici hanno avuto nella costruzione della nostra Repubblica, dal Codice di Camaldoli all’impegno nella Resistenza e nella Costituente, sapendo valorizzare la capacità di dialogo con persone provenienti da altre ispirazioni ideali”.
“Non è un caso del resto che il presidente da Rimini si sia spostato ad Argenta per onorare don Minzoni nel centenario del suo martirio, ricordando così il valore intrinseco dell’antifascismo in una terra particolarmente segnata dalla lotta resistenziale”, aggiungono.
“Come Acli, nate dall’affermazione di questi principi cristiani e democratici, ci impegniamo a rafforzare la nostra testimonianza e la nostra azione quotidiana per la costruzione di una società più giusta ed accogliente”, concludono.