“La Giornata mondiale della gioventù è stata una botta per tutti i catastrofismi a cui con eccesso di preoccupazione ci siamo lasciati andare negli ultimi anni. Un anno e mezzo fa nessuno ci avrebbe scommesso”. Lo ha detto l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, card. Matteo Zuppi, nel suo intervento davanti a 700 responsabili associativi di Azione cattolica riuniti a Castel Gandolfo per l’incontro nazionale. “A Lisbona quella dei giovani è stata una bellissima presenza. Hanno chiesto alla Chiesa di non essere un enigma, che non tratti i giovani come enigmi ma che abbia una proposta diretta, empatica, come quella di Papa Francesco. Il Papa ha detto pochissime cose, ma dirette. Ha insistito sul ‘tutti’, sulla consapevolezza che il Signore vuole bene a ogni giovane così com’è”, ha evidenziato il porporato. I giovani a Lisbona, ha aggiunto Zuppi, “hanno detto che loro ci sono, sono vivi e presenti, che vogliono sentirsi a casa nella Chiesa. Non sono ragazzi nati in ‘laboratorio’, strani, ma normalissimi ragazzi e ragazze, non diversi da quelli che vivono fuori, da quelli che sono stati coinvolti in episodi di violenza in questi giorni. Vivono le stesse debolezze, ma i giovani della Gmg hanno trovato qualcuno che dà un senso diverso alla loro vita, che gli ricorda di essere nati per qualcosa di altro”.