“Spogliarsi di se stessi, avere ‘la borsa sempre vuota’, come ripeteva spesso il vostro fondatore, per essere ‘vasi’ aperti e spaziosi, pronti ad accogliere tutti e a portare tutti nel cuore davanti a Dio, perché ciascuno possa fare a sua volta della propria vita un dono”. Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza questa mattina, nell’Aula Paolo VI, i partecipanti al pellegrinaggio promosso dalle Suore Discepole di Gesù Eucaristico, in occasione del centenario di fondazione dell’Istituto. “Siate così, sorelle: vasa Domini, ‘calici accoglienti’, in ginocchio davanti al Tabernacolo e con le braccia sempre spalancate verso i fratelli!”, così le ha incoraggiate.
Il Pontefice ha sottolineato alle religiose tre parole: “Amore, unità e carità”. “Cosa significa questo? Adorare, servire e riparare, cioè riempire di tenerezza. Non dimentichiamo che la tenerezza è uno dei tratti di Dio: lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. Riempire di tenerezza le ferite e i vuoti prodotti dal peccato nell’uomo e nella società, cominciando con il mettersi in ginocchio davanti a Gesù nell’Ostia Consacrata, e restandovi a lungo”.
Ricordandone la storia, Papa Francesco ha riflettuto su come “per i criteri del mondo questa strategia d’azione appariva assurda: a fronte di bisogni immensi e con risorse quasi nulle a disposizione, che senso poteva avere dire alle suore di mettersi in ginocchio ad ‘adorare e riparare’? Eppure, come sempre, anche in questo caso la via della fede e dell’offerta di sé ha funzionato!”. “La preghiera di quelle donne coraggiose ha infatti generato una forza contagiosa, che presto le ha portate a intraprendere e promuovere opere di riscatto materiale, culturale e spirituale ben superiori a tutte le aspettative. Hanno risvegliato la fede e l’impegno di famiglie e comunità parrocchiali, hanno fondato scuole di vario ordine e grado, hanno riacceso la devozione e il senso della propria dignità in tante persone, uomini e donne, giovani, adulti e anziani, troppo spesso e troppo a lungo oppressi da condizioni di vita disumane e dal disprezzo e dall’indifferenza del mondo circostante, che in loro non vedeva altro che scarti della società”. Guardando all’oggi, il Papa ha aggiunto: “Quante volte ci sono persone che sono pensate come scarti della società!”. “E quindi il Signore continua a chiamarvi, ad andare lì, come le prime. Hanno scatenato una ‘guerra’ diversa: quella contro la povertà, contro l’ingiustizia; e hanno diffuso un’epidemia diversa: quella dell’amore. A fronte della Prima guerra mondiale, una guerra diversa contro la povertà e l’ingiustizia; a fronte dell’epidemia – la ‘spagnola’ – l’epidemia dell’amore. Questa è stata la vostra strada”.