“Nello studio dell’appartamento dove vivo, al Quirinale, ho collocato un disegno, che raffigura un ragazzino di quattordici anni, annegato con centinaia di altre persone nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo, si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto; la dimostrazione, che voleva venire in Europa per studiare”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento, oggi al Meeting di Rimini. “Questo disegno – ha dichiarato – mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono innumerevoli singole persone, con la loro storia, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro tante volte cancellato”. Cancellato insieme a quel diritto alla felicità, spesso citato nel dibattito pubblico ed elencata nella Dichiarazione di indipendenza, del 4 luglio 1776, degli Stati Uniti, da perseguire, “assieme a quelli alla vita e alla libertà”. “Non vi è definizione equivalente nel testo della nostra Carta costituzionale; eppure – ha ricordato il presidente della Repubblica – vi sono pochi dubbi, circa il fatto che, gli articoli della Costituzione, delineino una serie di diritti, e chiedano, alla Repubblica, una serie di azioni positive, per conseguire condizioni che rendano gratificante l’esistenza; sia pure senza la pretesa che la felicità sia una condizione permanente; quasi che la vita, con le sue traversie, non introduca momenti di segno diverso”. Chiudendo il suo intervento Mattarella, citando Giuseppe Dossetti, uno dei padri costituenti, ha esortato i giovani “a farsi amica la Costituzione”: “Cercate di conoscere la Costituzione, di comprendere, in profondità, i suoi principi fondanti; e, quindi, di farvela amica e compagna di strada. Vi sarà presidio sicuro, nel vostro futuro, contro ogni inganno e contro ogni asservimento; per qualunque cammino vogliate procedere, e per qualunque meta vi prefissiate”.