Quando fu costruito l’ospedale San Gemma a Dodoma, in Tanzania, erano previsti 300/400 parti l’anno, oggi siamo a quota 1700, con giornate in cui ci sono anche 10/15 donne che stanno partorendo insieme. Il reparto maternità dunque non basta più e il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco di Livorno, che segue da sempre i progetti nella zona, ha presentato e ottenuto il sostegno della Cei per ampliare la struttura – riferisce La Settimana di Livorno -. Partner del progetto oltre al CMSR e alle suore di S. Gemma di Dodoma, anche il Policlinico Gemelli con l’Università Cattolica, grazie in particolare all’interessamento dell’assistente ecclesiastico, mons. Claudio Giuliodori, e la Regione Toscana, che si occuperà di inviare strumentazioni per la sala operatoria.
Nella nuova costruzione ci sarà anche un reparto destinato ai prematuri, finora assente: i bambini nati prematuri ad oggi, per trovare strumentazioni idonee, devono affrontare chilometri di strada per arrivare ad un altro ospedale, trasportati senza ambulanze, più della metà di essi muore lungo il tragitto. Con il nuovo reparto potranno essere curati immediatamente. L’ampliamento del reparto di maternità è sempre stato un sogno di suor Gemma KitiKu, grande amica della diocesi di Livorno, morta nel marzo del 2021, che seguì da vicino la costruzione dell’ospedale e venne a studiare medicina in Italia.