I due casi confermati di Dengue, segnalati il 18 e il 20 agosto, rispettivamente dalla Regione Lombardia e dalla Regione Lazio, non sono correlati a viaggi in zone endemiche per l’infezione. Lo ha fatto sapere ieri sera in una nota il ministero della Salute, specificando che “i due pazienti sono in via di guarigione e sono state attivate tutte le procedure per la profilassi e la disinfestazione dei luoghi coinvolti”.
Per entrambi i casi il Centro nazionale sangue ed il Centro nazionale trapianti hanno attivato tutti i provvedimenti necessari per la prevenzione della trasmissione da donazione di sangue ed emocomponenti da donatori potenzialmente viremici asintomatici e le Regioni hanno avviato le misure di monitoraggio e controllo dei vettori nei luoghi frequentati dai casi, come previsto dal Piano nazionale per la sorveglianza prevenzione e risposta alle arbovirosi (Pna) 2020-2025, attivo su tutto il territorio italiano. Proseguono le indagini epidemiologiche ed entomologiche per verificare luoghi di esposizione e le eventuali catene di trasmissione. Il ministero della Salute, con il supporto dell’Istituto superiore di sanità, così come da Pna, sta monitorando la situazione su tutto il territorio nazionale. I due casi sono stati segnalati all’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control).
“Questo evento – conclude la nota – si inserisce nel contesto europeo nel quale il virus Dengue è trasmesso tramite la zanzara Aedes albopictus, stabilmente presente ormai in gran parte dell’Europa. Casi autoctoni sono stati identificati recentemente in Francia. Dall’inizio del 2023, in Italia sono stati identificati 79 casi importati, che non differiscono per caratteristiche cliniche e decorso da quelle autoctone”.