Nel 40° anniversario dell’apertura, il museo diocesano Francesco Gonzaga di Mantova intende ricordare con una mostra il luogo ove il museo sorge, un tempo sede del convento agostiniano di Sant’Agnese. “Sarà l’occasione propizia per ripercorrere anche i primi 40 anni dell’attività museale: i restauri, i recuperi dell’involucro architettonico e le mostre più importanti che vi sono state ospitate”, si legge sul sito della diocesi di Mantova.
Di origini due-trecentesche – delle quali rimane traccia nelle colonne in marmo rosso di Verona, sul lato est nel chiostro del museo – il convento di Sant’Agnese ha svolto un ruolo importante nello sviluppo urbanistico della città di Mantova. Le sue antiche origini hanno contribuito a definire il tessuto urbano adiacente al primo nucleo abitato, accanto alla insula sacra del duomo e degli edifici circostanti.
La mostra, a cura di Stefano L’Occaso e Roberta Benedusi, la quale per prima si è occupata di approfondire la storia e le committenze artistiche del convento, ha per obiettivo “di mostrare ai cittadini mantovani e ai turisti i tesori che adornavano la chiesa e gli edifici religiosi, che poi furono demoliti. Il museo, come luogo che conserva la memoria dell’unico chiostro superstite, è il più adeguato a ospitare questa esposizione”.
Nella sala delle colonne, al pianterreno, “verranno portate per la prima volta insieme le pale che corredavano gli altari delle cappelle laterali dell’antica chiesa conventuale, in un allestimento curato da Roberto Soggia. Completeranno l’esposizione altre opere relative alla storia di Sant’Agnese: un ritratto di Carlo V, diplomi e documenti d’archivio, manoscritti e rare edizioni a stampa, testimonianze dell’attività culturale degli agostiniani”.
L’esposizione si terrà da domenica 27 agosto (vigilia di Sant’Agostino, patrono dell’ordine che ha fondato e gestito il convento) fino all’8 dicembre 2023.