Vaste zone della Bolivia sono nella morsa della siccità. Nel dipartimento di Cochabamba, in località come Sacaba, i laghi si stanno prosciugando. Si stima che, entro i prossimi due mesi, l’acqua si esaurirà. Lo ha dichiarato Pedro Gutiérrez, sindaco di Sacaba, spiegando la gravità della situazione che ha portato a dichiarare l’allerta arancione. Solo in questa zona della Bolivia, più di 8.000 persone sono a rischio, ogni giorno devono comprare l’acqua per preparare il cibo e coprire le necessità più urgenti. La patata è il prodotto più colpito ed è il terzo prodotto più consumato dopo il riso e il grano. Secondo studi di organizzazioni specializzate, si stima che tra il 2022 e il 2023 nella zona della Cordigliera delle Ande boliviane, dove ci sono popolazioni situate a quattromila metri sul livello del mare, la povertà sia aumentata del 36%.
La Chiesa fa il possibile per stare vicina a chi soffre e per creare consapevolezza in coloro che possono portare un cambiamento, a partire di stili di vita rispettosi del Creato. In particolare, il programma di aiuti umanitari della prelatura di Corocoro ha consegnato beni di prima necessità a più di 30 famiglie della città di Sacacani, una delle più colpite dal cambiamento climatico in Bolivia.
L’iniziativa, guidata da mons. Pascual Limachi, cerca di accompagnare le comunità più vulnerabili con alcuni alimenti che aiutino le famiglie a superare la profonda crisi alimentare che stanno attualmente vivendo a causa della scarsità di prodotti naturali. I cestini consegnati contengono elementi di base del paniere familiare come zucchero, riso, pasta e olio. Durante la cerimonia di consegna, il prelato ha annunciato alla comunità di Aimara che l’obiettivo della Chiesa è di continuare con il progetto fino a raggiungere 3.000 famiglie beneficiarie nella regione.