“Oggi venerdì, giornata di preghiera per le comunità islamiche, chiedo alle moschee di dedicare un momento di preghiera per la pace e per la solidarietà con i nostri fratelli cristiani”. Di fronte alle immagini di violenza contro le comunità cristiani e i loro luoghi di culto che arrivano dal Pakistan, a lanciare la proposta di una preghiera nelle moschee italiane in solidarietà con i “fratelli cristiani” è l’imam Nader Akkad della Grande moschea di Roma. “Lo strumento della preghiera – dice – è uno strumento di pace molto importante e molto efficace perché apre i nostri cuori all’amore di Dio e all’amore del fratello. Il mio appello a tutte le comunità religiose è di aprirsi al dialogo e di dedicare un momento di preghiera musulmani e cristiani insieme per la pace in Pakistan e per la pace in ogni parte nel mondo”. Raggiunto dal Sir, l’imam esprime una condanna durissima contro quanto è accaduto a Jaranwala, in Pakistan. “Aggredire le chiese, le comunità religiose e i loro rappresentanti è condannabile senza se e senza ma”, dice. “È un atto grave e criminale: aggredire una chiesa è come aggredire una moschea, sono case di Dio dove i credenti vanno lì a pregare. Proteggere i luoghi di preghiera di qualsiasi religione è un dovere di tutti e tutti i cittadini devono intervenire individualmente e collettivamente per proteggere questi luoghi”. Dalla Grande moschea di Roma, l’imam lancia un appello: “Chiediamo alle istituzioni politiche e religiose in Pakistan ma soprattutto alla comunità musulmana locale di proteggere le chiese dei nostri fratelli cristiani e di intervenire immediatamente per impedire che alcuni estremisti pseudo-religiosi possano danneggiare l’immagine della convivenza pacifica tra le comunità religiose in Pakistan. Chiedo che il dialogo sia lo strumento favorito per risolvere ogni questione che possa sorgere e molte volte può essere malintesa. Usare la violenza di qualsiasi genere è un atto incivile e criminale. Chiedo a tutte le comunità religiose cristiane e musulmane di incontrarsi, di conoscersi reciprocamente, di aprire i loro cuori e di amarsi solo così possiamo vincere ogni estremismo e ogni violenza”.