La solennità dell’Assunta “ci ricorda che la nostra vita, per quanto bella e ricca di successi, arriverà alla fine. Questo non ci deve rendere mesti, ma pronti a fare i conti con la realtà. Perché verrà il giorno in cui le maschere, i titoli e le divise non serviranno. Quello sarà il giorno della verità”. Lo ha detto l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo, nell’omelia della messa celebrata ieri nella chiesa di S. Michele arcangelo a Cortigno di Norcia, la prima nel territorio comunale di Norcia riaperta al culto dopo sette anni dai terremoti del 2016. “E dobbiamo prepararci a quel giorno – ha proseguito Boccardo – essendo persone serie, valutando bene ciò per cui impegnarsi e sacrificarsi. Nulla nella vita è magico, ognuno è costruttore del suo presente e del suo futuro; nulla avviene gratuitamente, le grandi mete si raggiungono col sacrificio, cadendo e rialzandosi”.
“Sono lieto di essere qui nel giorno dell’Assunta in cui ritroviamo questa chiesa ricca di fede e di arte. Grazie a quanti hanno reso possibile questa operazione non semplice”, aveva detto il presule all’inizio della messa. “È un bel segnale per dire che le comunità più piccole della nostra arcidiocesi non sono meno importanti di quelle che si trovano nelle città. È bello venire qui e raccontare al Signore la nostra storia e attingere da questo altare la forza per ripartire”.
Per effettuare i lavori di consolidamento sono stati necessari circa 64mila euro: 48.226,44 giunti dalla struttura del commissario straordinario alla ricostruzione e circa 15mila euro di cofinanziamento dell’archidiocesi. L’arcivescovo ha anche riconsegnato tutte le opere d’arte che si trovavano nella chiesa prima del terremoto e che erano ricoverate al deposito del Santo Chiodo di Spoleto: manca all’appello solo la statua di S. Michele arcangelo, in restauro a Venaria Reale (Torino).