Una delegazione della Conferenza episcopale australiana si è recata, dall’8 all’11 agosto, in Ucraina “in segno di solidarietà” con la popolazione del Paese, rispondendo a un invito del capo della Chiesa greco-cattolica ucraina in Australia. Della delegazione – informa la Conferenza episcopale australiana – hanno fatto parte l’arcivescovo Peter A. Comensoli di Melbourne, l’arcivescovo Julian Porteous di Hobart, il vescovo Karol Kulczycki di Port Pirie, padre Simon Cjuk, vicario generale della Chiesa greco-cattolica ucraina in Australia, e Annie Carrett, cancelliere dell’arcidiocesi di Melbourne. I rappresentanti della Chiesa australiana hanno visitato diverse città: Leopoli, Kiev, Bucha e Irpin, queste ultime “luoghi di orrende distruzioni e atrocità contro la vita umana”. La delegazione ha incontrato dirigenti della Chiesa, famiglie, soldati e autorità civili. “Guardare da lontano questa tragedia e offrire sostegno finanziario è una cosa, ma è importante ascoltare e condividere le voci delle persone direttamente colpite”, ha detto l’arcivescovo Comensoli. L’arcivescovo Porteous si è detto commosso per la vicinanza dei vescovi e dei sacerdoti al loro popolo. “Non solo erano attivi nel fornire assistenza fisica, ma erano pastoralmente e spiritualmente presenti in mezzo alla gente”, ha detto. Mons. Kulczycki ha reso omaggio al lavoro svolto presso il centro di riabilitazione Unbroken di Lviv, costruito e finanziato dalla generosità di persone e organizzazioni di tutto il mondo. “Centri come Unbroken sono fondamentali per ricostruire vite. Accolgono feriti di ogni età offrendo cure dalla chirurgia, alle protesi, alla riabilitazione e, soprattutto, assistenza psicologica e sociale “, ha affermato. “Tanto è stato perso e danneggiato. Queste giovani vite e queste giovani famiglie hanno bisogno di reimparare a vivere una vita quotidiana”. “La visita, seppur breve – si legge nella nota -, ha confermato l’impegno fraterno della Chiesa in Australia a sostegno del popolo ucraino. Al loro ritorno, i vescovi hanno in programma di consolidare i legami instaurati ed esortano i fedeli in Australia a continuare a tenere in preghiera coloro che soffrono”.