Si è concluso venerdì 11 agosto con la cerimonia di chiusura ed il concerto nello stadio di Seoul, il 25esimo Jamboree, il raduno di 50mila guide e scout in Corea del Sud. All’evento, che si svolge ogni 4 anni, si è riflettuto sul tema dell’importanza di disegnare e tenere sempre vivi i propri sogni. L’ufficio stampa dell’Agesci comunica che, nonostante le difficoltà metereologiche durante l’evento, sono state positive le reazioni della Direzione federale italiana del Jamboree che ha sottolineato come l’energia, la capacità di adattarsi e di riuscire a vedere il bello, racconta del dinamismo del Movimento e della sua attualità, così ancora capace di coinvolgere i giovani e di renderli cittadini responsabili e impegnati. Nel “significato del Jamboree”, spiega la Direzione, c’è l’intento di far incontrare scout di differente cultura, religione ed esperienza, per aprirsi agli altri e accoglierli, aiutando a conoscere culture e tradizioni e modi di pensare, allargando il proprio sguardo, facendo crescere l’armonia, ampliando la cultura di Pace. “Le guide e gli scout tornano nei loro territori, ambasciatori dello scautismo italiano, portando la loro esperienza di incontro. Il protagonismo giovanile è essenziale nella nostra società e lo scautismo, resta ancora oggi una vera possibilità che diamo loro di esserlo”. Sono le parole di Matteo Spanò, presidente della Fis-Federazione italiana dello Scautismo, nel suo discorso conclusivo. al contingente italiano, dando appuntamento al prossimo Jamboree che si svolgerà in Polonia. Nel 2027.