“Sant’Anna di Stazzema è uno dei luoghi simbolo della tragedia della Seconda Guerra Mondiale in cui affondano le radici più profonde dei valori della Costituzione repubblicana. Un luogo di memoria, di dolore immenso, insensato e ingiustificabile, divenuto emblema di riscatto civile, di ribellione alla violenza più feroce e disumana, di solidarietà, di ricostruzione morale e sociale”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 79° anniversario dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.
Per il Capo dello Stato, “è un dovere per la nostra comunità ricordare quanto avvenne settantanove anni or sono a Sant’Anna e nelle altre frazioni di Stazzema, quando militari nazisti delle SS, sostenuti da fascisti locali, misero in atto una delle stragi più efferate del conflitto”. “Fu un massacro di vite innocenti”, ricorda Mattarella: “Donne, anziani, bambini – ben oltre cinquecento – vennero uccisi senza pietà. Tanti i corpi bruciati e resi irriconoscibili”. “L’Europa toccò il fondo dell’abisso. Neppure l’infamia della rappresaglia poteva giustificare lo sterminio, la strategia dell’annientamento”, prosegue il presidente, evidenziando che “da quegli abissi sono ripartiti il cammino del popolo italiano e del Continente europeo e – ammonisce il Capo dello Stato – spetta a ciascuno custodire e consegnare il testimone della memoria alle generazioni più giovani perché possano essere consapevoli protagoniste di un futuro responsabile in cui non siano più messi a rischio i valori della persona umana”.