“Santa Chiara vergine e povera, nata da una famiglia aristocratica si unisce ai frati minori della chiesetta della Porziuncola, vestita col sacco della penitenza, divenendo, nelle parole di Papa Benedetto XVI, vergine sposa di Cristo umile e povero, affascinata dall’amore per Cristo che, bellezza della sua divina persona, riempie il suo cuore”. Lo ha detto il card. Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto emerito del Dicastero per la dottrina della fede, nel corso della celebrazione eucaristica da lui presieduta oggi, in occasione della solennità di Santa Chiara di Assisi.
Nella grande Basilica di Assisi, autorità civili e militari e moltissimi fedeli hanno preso parte alla festa della santa di cui, l’11 agosto, si ricorda la memoria liturgica. Nella sua omelia il cardinale Ladaria Ferrer ha sottolineato le virtù e i carismi di Santa a Chiara. “Chi ha a che fare con Dio – ha aggiunto – conosce i paradossi: Chiara non fa eccezione e ricorre alle contraddizioni per descrivere il suo sposo: dice, amandolo siete casta, toccandolo sarete pura, lasciandovi possedere da lui siete vergine. Ha conosciuto Cristo e Cristo occupa la totalità del suo essere. Questa totalità si è impossessata di Chiara con luce interiore che le ha permesso di conoscere la gloria di Dio”.
Il cardinale ha sottolineato che “il linguaggio mistico e sponsale in cui si muoveva non le impediva al contrario di scendere in esercizio pratico delle virtù”. “Come tutte le sante e i santi mistiche della cristianità non è una mistica senza opere – ha concluso -: le opere sono il decantatore della vera mistica. Santa Chiara non fa eccezione: in Cristo, dirà lei, rifulgono la beata povertà, la santa umiltà e l’ineffabile carità”.