“Grazie, Lisbona, capitale della gioventù e città della speranza, per aver illuminato di gioia i cieli del mondo e rafforzato i cuori di tutti coloro che credono nella Vita con amore. Le tue giornate saranno per sempre Viaggi di incontro e la tua storia, orizzonti dove ognuno ha un posto”. Inizia così il messaggio che mons. Rui Manuel Sousa Valério, nuovo patriarca di Lisbona, rivolge alla città. Ieri la Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato che il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale del Patriarcato di Lisbona presentata dal card. Manuel José Macário do Nascimento Clemente, che ha compiuto 75 anni e che la scorsa settimana ha accolto Papa Francesco nella sua visita in Portogallo per la Giornata mondiale della gioventù. Fino ad oggi ordinario militare del Portogallo, mons. Rui Manuel Sousa Valério prende la guida della Chiesa di Lisbona. Nel messaggio il patriarca ha una parola per tutti. Assicura la sua intenzione a fare dell’ascolto “il punto strutturante” del suo programma e soprattutto l’impegno, dopo la Giornata mondiale della Gioventù, a “non spostare l’attenzione dai giovani”. “Senza i giovani – scrive – la Chiesa semplicemente muore. Per i giovani e con i giovani siamo chiamati ad essere una Chiesa missionaria e in uscita, portando nel cuore il desiderio di raggiungere tutti”. Nel messaggio rivolge parole di saluto a tutti, anche alle vittime degli abusi. “Saluto i fratelli e le sorelle che hanno subito abusi da parte dei membri della Chiesa”, scrive il patriarca che assicura: “Condivido il vostro dolore e, insieme, continueremo, con speranza, sulla via della guarigione totale della vostra e nostra sofferenza, della tolleranza zero”. A febbraio una commissione indipendente ha pubblicato un rapporto che stima che tra il 1950 e il 2022 in Portogallo sarebbero state abusate 4.815 persone, la maggior parte di età compresa tra 10 e 14 anni. Al suo arrivo a Lisbona per la Gmg, mercoledì 2 agosto, papa Francesco, al termine degli incontri istituzionali e con la Chiesa, ha ricevuto in Nunziatura un gruppo di 13 persone, vittime di abuso da parte di membri del clero, accompagnate da alcuni rappresentanti delle istituzioni della Chiesa portoghese incaricate della tutela dei minori. Secondo quanto riportato dalla Sala Stampa della Santa Sede, “l’incontro si è svolto in un clima di intenso ascolto ed è durato più di un’ora”.