“La Gmg è stata una esperienza di fede unica per i giovani bulgari, bastava vedere il sorriso sui loro volti, la gioia autentica che scaturiva dall’incontro con il Papa e soprattutto dall’incontro con Cristo”, racconta al Sir mons. Rumen Stanev, vescovo ausiliare della diocesi di Sofia-Plovdiv che ha accompagnato a Lisbona 120 giovani bulgari. “Erano stanchi, avevano sonno, avevano camminato per ore ma erano felici e dicevano che la Gmg deve essere un must per ogni giovane, un punto di riferimento esistenziale”. A suo avviso “molti dei bulgari per la prima volta si sono resi conto dell’universalità della Chiesa, della sua dimensione mondiale, e si sono sentiti parte di una grande famiglia di fedeli, mentre a casa, in Bulgaria, vivono in una comunità cattolica piccola”.
Mons. Stanev rileva che “anche se non tutti i giovani presenti a Lisbona seguono al 100% il magistero, vogliono far parte della Chiesa e vanno accompagnati e seguiti, altrimenti rimane un’esperienza di grande emozione ma senza seguito”. “Adesso – chiosa – in Bulgaria dobbiamo rivalutare e riempire di significato gli incontri giovanili nazionali”.
I momenti salienti per i giovani bulgari sono stati “la veglia e la messa conclusiva con il Papa ma anche le catechesi ‘Rise up’, che i nostri giovani hanno seguito con grande interesse e partecipazione”. Un momento forte di riflessione e preghiera è stato inoltre il pellegrinaggio a Fatima, del quale i giovani bulgari sono rimasti fortemente colpiti. Secondo mons. Stanev, “l’impatto di questa Gmg sui social è stato molto forte, perché molti dei giovani rimasti a casa hanno seguito tramite i video e le foto la Gmg e ne sono rimasti colpiti. La testimonianza dei partecipanti sta impressionando i loro coetanei: è il fuoco dello Spirito Santo che si tramanda”.