“È stato un privilegio, per me, accompagnare una ventina di giovani adulti, tra i 18 e i 30 anni, tre sacerdoti e un seminarista alla Gmg. Poter ascoltare quello che ascoltavano, imparare da loro. Non penso che sia stato facile, per molti Paesi, mandare giovani a Lisbona dopo due anni di pandemia. Lasciarsi alle spalle le restrizioni del virus, tornare a una normale socialità non è stato per nulla semplice”. Con queste parole il vescovo Patrick McKinney, responsabile della diocesi di Nottingham, racconta al Sir la sua esperienza della Giornata mondiale della gioventù, la prima volta che ha partecipato a questo evento. “Abbiamo partecipato a tanti incontri e visitato Lisbona. Penso che, per questi giovani, l’aspetto più importante della Gmg sia la possibilità di incontrare giovani, come loro, da altri Paesi, che condividono la stessa fede. I momenti più intensi sono stati gli incontri di preghiera con Papa Francesco”, racconta ancora. “È stato bello vederlo in ottima forma e in piedi quando ci ha parlato e sperimentare la sua fede accendersi quando incontra i giovani. I membri del nostro gruppo si sono commossi quando l’hanno visto e sentito parlare. Ci tocca da vicino la semplicità del suo insegnamento e il suo amore per i poveri”. Secondo il vescovo McKinney “l’argomento del quale si è parlato di più, a Lisbona, è stato come ricostruire la fede cristiana e comunicare ad altri la gioia di conoscere Cristo e vivere secondo i suoi insegnamenti”.