La campagna “Mettiamoci in gioco” esprime “la propria ferma contrarietà” alle modifiche apportate alla legge regionale delle Marche in materia di gioco d’azzardo. “La nuova normativa riduce le distanze minime dai luoghi sensibili e introduce la possibilità di aumentare la superficie destinata al gioco d’azzardo per tutte le attività che non hanno questo business come prevalente, intervenendo anche sugli orari di accensione degli apparecchi, liberalizzando di fatto le sale giochi”, ricorda “Mettiamoci in gioco”.
“Riteniamo tali modifiche particolarmente gravi per la salute dei cittadini perché la riduzione dell’offerta del gioco d’azzardo sul territorio è un principio cardine nella lotta ai rischi del gioco d’azzardo. In questa direzione si sono mosse le normative regionali che sono state approvate nella seconda metà dello scorso decennio. Normative che hanno chiaramente dimostrato la loro efficacia in termini di prevenzione della patologia, senza ricadute sul versante dell’occupazione lavorativa, come paventato dai gestori. È quello che, ad esempio, abbiamo visto in Piemonte con la legge 9/2016, grazie alla quale si sono registrati una diminuzione dei volumi di gioco, un calo nelle perdite, una riduzione dei pazienti presi in carico dai servizi. Nonostante questo e la mobilitazione della campagna e della società civile, anche tale normativa è stata pesantemente rivista in senso peggiorativo”, denuncia “Mettiamoci in gioco”.
“Siamo dunque preoccupati non solo per il segnale che viene dalle Marche ma, più in generale, per il disinteresse sempre più generalizzato da parte della politica nazionale e locale verso i rischi dell’azzardo. Per parte nostra, chiediamo alla Regione Marche di tornare al testo originario della normativa e alla politica di difendere prima di tutto il diritto alla salute dei cittadini”, conclude la campagna.