Sono tornati ad aumentare gli sbarchi dei migranti negli ultimi giorni a Lampedusa ed è tornato a cresce il malcontento dei residenti. Un giornalista e un operatore video sono stati aggrediti, nei pressi di molo Favarolo a Lampedusa, dove stavano documentando gli sbarchi. Si tratta del secondo episodio che si registra in meno di 24 ore sulla più grande delle isole Pelagie dove ieri era stata minacciata e aggredita una troupe del Tg1, anch’essa impegnata nel report sull’immigrazione clandestina. Un clima teso nell’isola. Si tratta di “atti delinquenziali che indicano una certa tensione”. “I residenti non vogliono che Lampedusa sia accostata al fenomeno migratorio, per il timore che il turismo ne risenta”, spiega il parroco, don Carmelo Rizzo. “Nei fatti il turismo e la vita dell’isola non entrano in contatto con i migranti”, aggiunge. “Anche se l’hotspot è affollato, la Croce Rossa, che lo gestisce dai primi di giugno, riesce a controllare bene l’emergenza. Ha realizzato all’interno della struttura una serie di interventi che permettono una maggiore vivibilità in caso di numeri più alti di persone rispetto a quelli che potrebbe contenere, come nuove toilette, docce, brandine. Anche la wifi è stata ripristinata”. Ma “c’è una certa insofferenza da parte dei residenti per l’immagine che viene data dell’isola, dal momento che qui si vive di turismo e si teme la perdita dei turisti”.
Al molo Favarolo, si è creata da diverso tempo una rete di aiuto per la prima accoglienza dei migranti dopo il loro arrivo: coinvolge cattolici e valdesi. “Quello che facciamo insieme è offrire acqua e cibo, un sorriso, gesti di un’accoglienza semplice, ma significativa. Ci facciamo prossimi”.