In un anno, tra il 2021 e il 2022, il numero di persone sottoposte a sanzioni e misure alternative è aumentato significativamente in Europa. È quanto emerge dalle statistiche penali annuali del Consiglio d’Europa (CdE) sulle persone in libertà vigilata (indagine Space II 2022), realizzate dall’Università di Losanna, sui dati di 48 amministrazioni degli Stati membri del CdE. Al 31 gennaio 2022, c’erano 1.349.220 persone in 31 agenzie di libertà vigilata che hanno fornito dati. In media, “161 persone in libertà vigilata ogni 100mila abitanti”. Da gennaio 2021 a gennaio 2022, il numero totale è passato da 1.288.557 a 1.347.942, un aumento del 4,6%. Al 31 gennaio 2022, i tassi di libertà vigilata più elevati erano in Polonia (634 persone ogni 100mila abitanti), Lituania (591), Georgia (499) e Turchia (419). I tassi più bassi in Macedonia del Nord (15 persone per 100mila abitanti), dove l’agenzia per la libertà vigilata ha iniziato a operare solo nel 2019, e in Montenegro (17). In 19 amministrazioni si è registrato un aumento significativo, soprattutto in Macedonia del Nord (+72%), Serbia (+31%), Bulgaria (+19%), Irlanda (+14%), Svezia (+14%), Belgio (+11%). In Italia c’è un incremento del 7,8%. “L’aumento dei tassi di libertà vigilata tra il 2021 e il 2022 può essere attribuito in parte anche al ritorno alla normalità dopo la pandemia di Covid-19, che ha colpito sia l’attività criminale che il funzionamento del sistema di giustizia penale”, ha detto il professor Marcelo Aebi, direttore delle indagini Space.