12 Paesi di differenti regioni dell’Africa nei prossimi due anni riceveranno 18 milioni di dosi del primissimo vaccino contro la malaria. La distribuzione è un passo importante nella lotta contro una delle principali cause di morte nel continente. Le assegnazioni sono state determinate applicando i principi delineati nel Quadro per l’allocazione delle scorte limitate di vaccino contro la malaria, che dà priorità alle aree di maggiore necessità, dove il rischio di malattia e morte per malaria tra i bambini è più alto. Dal 2019, Ghana, Kenya e Malawi forniscono il vaccino contro la malaria attraverso il Malaria vaccine implementation programme (Mvip), coordinato dall’Oms e finanziato da Gavi, l’Alleanza per i vaccini, il Fondo Globale per la Lotta all’AIDS, alla Tubercolosi e alla Malaria e Unitaid. Il vaccino RTS,S/AS01 è stato somministrato a più di 1,7 milioni di bambini in Ghana, Kenya e Malawi a partire dal 2019 e ha dimostrato di essere sicuro ed efficace, determinando una sostanziale riduzione della malaria grave e un calo delle morti fra i bambini. Almeno 28 Paesi africani hanno espresso interesse a ricevere il vaccino contro la malaria. Oltre a Ghana, Kenya e Malawi, le iniziali 18 milioni di dosi consentiranno ad altri 9 Paesi, compresi Benin, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Liberia, Niger, Sierra Leone e Uganda di introdurre il vaccino nei programmi di vaccinazione di routine per la prima volta. Questo ciclo di assegnazione si avvale della fornitura di dosi di vaccino a disposizione di Gavi, l’Alleanza per i vaccini, tramite l’Unicef. Si prevede che le prime dosi di vaccino arriveranno nei Paesi nell’ultimo trimestre del 2023 e che i Paesi inizieranno a distribuirle all’inizio del 2024. La malaria rimane una delle malattie più letali dell’Africa, uccidendo ogni anno quasi mezzo milione di bambini al di sotto dei 5 anni. La regione rappresenta circa il 95% dei casi globali di malaria e il 96% dei decessi nel 2021. La domanda globale annua di vaccini contro la malaria è stimata in 40-60 milioni di dosi solo per il 2026, con una crescita fino a 80-100 milioni di dosi all’anno entro il 2030.