“Che giorno è oggi?”. È una tra le domande più frequenti che corre sulla bocca dei ragazzi che stanno partecipando alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. Sembra davvero di essere stati catapultati fuori dal tempo. Un tempo che trascorre molto velocemente. Un tempo in cui ti pare di toccare il cielo con un dito e nel contempo sei immerso in realtà nuove che ti catturano la mente e il cuore. Tra un impegno e l’altro stiamo facendo esperienza di una fatica giornaliera condivisa: la pioggia battente a Lourdes, dove ci si è completamente inzaccherati vestiti e scarpe, il lungo viaggio verso Arganil sotto il sole cocente, la nebbia fitta che t’impediva la vista in un paese di alta montagna, le interminabili strade in salita di Coimbra. Stiamo respirando un clima di accoglienza da parte delle famiglie che ci ospitano e dei volontari che si prodigano in modo esemplare per tutti noi. La premura e la gentilezza con le quali ci accompagnano in ogni nostro passo sono come una carezza di Dio. Stiamo anche sperimentando con i giovani la bellezza di sentirci ed essere Chiesa. Una Chiesa calorosa, in cui lingue e culture diverse si incontrano e diventano un’unica famiglia nella quale la comunione non è solo una bella parola o un’idea edificante ma è realtà vera, che tocca in profondità il cuore e la vita e che può passare attraverso lo scambio di un braccialetto, un coro festoso, un sorriso gioioso, un pasto condiviso con chi conosci per la prima volta, una celebrazione eucaristica internazionale, una preghiera intensa in una chiesetta di paese, un’animazione con canti e giochi in una casa per anziani. Ecco che cosa offre ai giovani la Gmg: la possibilità di compiere un pellegrinaggio in se stessi, verso l’altro e l’Alto!”. (Manuel Marras)