Mons. Antonio Cantisani: mons. Savino (Cassano all’Jonio), “è stato coraggioso e profetico, un dono per la famiglia, per la Chiesa e per chi l’ha conosciuto”

Mons. Antonio Cantisani, vescovo emerito dell’arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace, tornato alla Casa del Padre il 1° luglio 2021 all’età di 94 anni (ne avrebbe compiuto 95 il 2 novembre successivo), amava la gente e amava Catanzaro, tanto da scegliere di vivere ed essere sepolto lì. “Nonostante le precarie condizioni di salute anche negli ultimi giorni della sua vita terrena, mons. Cantisani non ha smesso mai di accogliere, con affetto e simpatia, quanti giornalmente si portavano nel suo studio privato, posto all’interno dell’appartamentino nell’ultimo piano del Seminario diocesano. Sempre curioso, aperto, affabile e soprattutto sorridente e disponibile all’ascolto e al confronto, mons. Cantisani aveva per tutti – preti, religiosi, laici – la condivisione di idee e sentimenti – una parola”, si legge sul sito della diocesi di Catanzaro-Squillace. Del resto la “parola non può fermarsi” costituisce il titolo delle tre pubblicazioni a stampa che raccolgono le riflessioni (storico-culturali, teologico-biblico-pastorali) elaborate da vescovo emerito.
A ricordalo nel giorno del secondo anniversario dalla sua morte, sono stati in tanti, nella sua Lauria, grazie al convegno dal titolo “Un vescovo, tra carisma e istituzione”, fortemente voluto dall’associazione “Aspel”, arricchito dalla presenza e dall’intervento sentito di mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio. “Cantisani è coraggioso e profetico. È stato un dono – ha detto mons. Savino – per la famiglia, per la Chiesa e per chi l’ha conosciuto. E i doni vanno custoditi e rilanciati. Non cedete all’Alzheimer culturale: bisogna fare in modo che la memoria diventi memoriale attualizzabile e attuale”.

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