Sostegno da parte della comunità internazionale in termini di assistenza militare, sulla formazione delle forze dell’ordine affinché possano combattere le bande che agiscono senza controllo ad Haiti e in particolar modo a Port-au-Prince. E trovare il modo di tenere elezioni democratiche “alle condizioni più ragionevoli”. Su questi punti il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, si è trovato d’accordo nel corso della sua visita di ieri nel Paese caraibico e in particolare nei colloqui con il primo ministro haitiano, Ariel Henry, con altre autorità e con rappresentanti della società civile, aggiungendo che “c’è speranza” di raggiungere un accordo politico. Guterres si è detto “profondamente preoccupato” per la violenza sproporzionata subita dagli haitiani, in particolare per la violenza sessuale che colpisce donne e ragazze. E si è fatto carico di sollecitare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a sostenere le forze di sicurezza del Paese nella loro lotta alle bande criminali. “La gravità della situazione richiede un’attenzione urgente e prolungata, ponendo le vittime e la popolazione civile al centro delle nostre preoccupazioni e priorità”, ha dichiarato.
Il segretario generale ha auspicato che gli Stati che ne hanno la capacità possano intervenire per “smantellare le bande”, previa approvazione del Consiglio di sicurezza.