L’indagine Eurobarometro, Commissionata dall’Esecutivo Ue e resa nota oggi, sulle tariffe di roaming “mostra che oltre l’81% dei residenti nell’Ue che hanno viaggiato negli ultimi due anni sa di poter chiamare, inviare sms e utilizzare i dati mobili senza costi aggiuntivi quando viaggia all’interno dell’Unione, in Islanda, Liechtenstein e Norvegia, e trarne vantaggio”. Secondo il sondaggio, “il 72% degli intervistati che ha viaggiato all’estero raggiungendo Paesi Ue o del See (Spazio economico europeo) viaggia solo una o due volte l’anno mentre il 28% viaggia più frequentemente. Il 71% degli intervistati ritiene utile l’sms che riceve al momento dell’attraversamento di una frontiera, con informazioni tariffarie personalizzate e informazioni sulle comunicazioni di emergenza”.
Più dell’80% degli intervistati conferma che le quote di dati in roaming, soggette a determinati limiti noti come “fair use policy”, sono sufficienti “a coprire le loro esigenze durante i viaggi, siano essi di piacere, lavoro o studio”. Tuttavia, per evitare sovrapprezzi, un numero considerevole di utenti in roaming limita l’utilizzo dei dati o disattiva il roaming dei dati sui propri telefoni cellulari. Il 49% di loro lo fa occasionalmente durante il soggiorno. “La consapevolezza dei benefici del sistema può quindi essere ulteriormente migliorata”.
I risultati dello studio confluiranno nella revisione da parte della Commissione delle norme sulla “politica di utilizzo corretto”, che garantiscono che gli operatori possano offrire in modo sostenibile servizi di dati mobili ai propri clienti quando viaggiano, a prezzi nazionali. Le norme Ue sul roaming sono in vigore da giugno 2017. Nel 2022 sono state prorogate per 10 anni.