Il 26 luglio, durante un colpo di Stato, la guardia presidenziale del Niger ha arrestato il presidente Mohamed Bazoum all’interno del Palazzo presidenziale. Le autorità militari hanno anche chiuso le frontiere aeree e terrestri e imposto un coprifuoco notturno in tutto il Paese. Il personale di Azione contro la Fame in Niger – fa sapere con una nota diffusa questa mattina l’organizzazione – è al sicuro, ma alcune delle nostre attività umanitarie sono state temporaneamente sospese. Le nostre équipe stanno monitorando attentamente la situazione e sono pronte a riprendere il lavoro non appena sarà sicuro e possibile farlo. Il Niger – prosegue la nota – sta vivendo la peggiore crisi umanitaria degli ultimi dieci anni, aggravata da una stagione delle piogge tardiva e da lunghi periodi di alternanza tra siccità e inondazioni. Da qui alla fine di agosto, si prevede che i casi di malnutrizione infantile aumenteranno notevolmente, rendendo ancora più necessario il nostro intervento. Secondo le ultime stime, circa 4 milioni di persone hanno urgentemente bisogno di assistenza umanitaria in Niger”. Azione contro la fame è presente in Niger dal 1997. “A Maradi, Tahoua e Diffa – scrive l’organizzazione -, i nostri team sostengono e collaborano con i sistemi sanitari locali e regionali per curare e prevenire la malnutrizione. Lavoriamo anche per migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria di base e ai servizi di salute sessuale e riproduttiva. Inoltre, stiamo ampliando l’accesso all’acqua potabile, costruendo pozzi e migliorando i servizi igienici, riparando e potenziando le latrine. Per sostenere le famiglie vulnerabili in tempi di crisi, distribuiamo cibo, kit di semi da coltivare e forniamo assistenza in denaro”.