In occasione della Giornata mondiale contro la tratta di persone che si celebra il 30 luglio, Talitha Kum, la rete globale di suore, alleati e partner, fondata nel 2009 dall’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg), si unisce alla comunità internazionale impegnata contro la tratta di esseri umani. Il tema di questa edizione è “Reach every victim of trafficking, Leave no One Behind” (in italiano “Raggiungi ogni vittima della tratta, non lasciare nessuno indietro”) e Talitha Kum organizza il 28 luglio un incontro online sulla tratta con la partecipazione di giovani impegnati in tutto il mondo, che condivideranno idee e buone pratiche. Una delegazione di Talitha Kum international parteciperà alla Giornata mondiale della gioventù (Ggm) a Lisbona dal 1 al 6 agosto e coinvolgerà i partecipanti in attività di sensibilizzazione sulla tratta. Talitha Kum ha presentato alcune settimane fa il suo ultimo rapporto, disponibile in 5 lingue su https://www.talithakum.info/it/report2022
Ricco di dati, storie, testimonianze e analisi critiche ripercorre le attività dell’ultimo anno di Talitha Kum e si propone come uno strumento di lavoro per tutte le persone impegnate contro la tratta. “Il report nel 2022 mostra una significativa crescita quantitativa e qualitativa nelle aree della prevenzione, della cura delle vittime, accesso alla giustizia e networking. Talitha Kum è cresciuta, fino a diventare una rete di reti che raggiunge 560.606 persone in tutto il mondo”. Si tratta di un aumento del 40% rispetto al 2021. “Di queste 506.606 persone, 34.463 sono vittime e sopravvissuti, 442.276 sono coinvolte in azione di prevenzione, mentre 83.867 in quelle di networking, formazione e capacity-building”. A fronte di questa crescita nelle attività, c’è stata invece una lieve diminuzione dei membri attivi e dei collaboratori – spiega un comunicato – che nel 2022 sono stati 5445 (circa 554 in meno dell’anno precedente, equivalente ad un 9% in meno). “Un altro aspetto interessante delle attività di Talitha Kum è la sua forte collaborazione con altre religioni o gruppi interreligiosi, e in questo ambito si è registrato un aumento del 31% delle collaborazioni, sia a livello locale, regionale e internazionale, in particolare in Asia, Africa e Oceania”.