Dal 25 al 28 luglio, nella cornice dell’Oasi dei martiri idruntini di Santa Cesarea Terme (Le), l’Istituto pastorale pugliese (Ipp) sta vivendo il secondo anno del percorso triennale di formazione pastorale “Parrocchie sinodali e missionarie” con il tema “Ministerialità e partecipazione”. L’Istituto pastorale pugliese, presieduto da mons. Giuseppe Satriano e diretto da don Piero De Santis, propone questo itinerario formativo congiunto per presbiteri, religiosi e laici, affinché insieme possano confrontarsi sui cambiamenti che le forme ministeriali ecclesiali sono chiamate ad assumere perché si realizzi una piena partecipazione e corresponsabilità di tutti i battezzati all’edificazione della comunità. Circa ottanta sono i partecipanti da tutta la Puglia a questo secondo anno del percorso, animato da un’équipe regionale coordinata da don Francesco Zaccaria e in collaborazione con la Facoltà teologica pugliese, rappresentata dal preside don Vito Mignozzi. Ad arricchire il confronto ci sono anche alcuni partecipanti dalla Sicilia e dal Veneto, questi ultimi membri dell’equipe del progetto “Parrocchia Triveneto”, coordinato da fratel Enzo Biemmi e gemellato con questo percorso pugliese.
Il metodo adottato in questa formazione pastorale è narrativo e laboratoriale: il percorso, costellato da celebrazioni liturgiche, momenti di ascolto della Parola e di preghiera, parte dall’esperienza ministeriale e parrocchiale dei partecipanti, per poi ascoltare alcuni testimoni di racconti parrocchiali e confrontarsi nei gruppi sulle questioni che emergono da questi racconti. L’approfondimento degli esperti di quest’anno, don Dario Vitali (ecclesiologo), don Livio Tonello (teologo pastorale) e Fabio Mancini (pedagogista), aiuta a mettere in luce le prospettive teologiche e formative delle sfide che attendono il rinnovamento ministeriale delle comunità. L’obiettivo della proposta, in sintonia con i cammini sinodali in corso a livello nazionale e a livello universale, è innanzitutto quello di realizzare un percorso formativo per presbiteri e laici insieme, ma anche quello di accompagnare nel discernimento comune i rappresentanti delle diocesi per identificare i passi possibili da compiere, nei loro rispettivi contesti, verso una Chiesa “tutta ministeriale”.