Sudan: Unicef, bambini vittime del conflitto. 14 milioni di ragazzi hanno bisogno di aiuti umanitari

Mentre il conflitto in Sudan raggiunge i 100 giorni, l’Unicef dichiara di aver ricevuto segnalazioni di ben 2.500 gravi violazioni dei diritti dei bambini: una media di almeno una all’ora. Poiché questi sono solo i numeri riferiti alle fonti dell’Unicef, “è probabile che la cifra reale sia di gran lunga più alta, e ricorda l’impatto quotidiano della crisi sui più vulnerabili, in un Paese in cui quasi 14 milioni di bambini hanno bisogno di sostegno umanitario”. “La portata dell’impatto che questo conflitto ha avuto sui bambini in Sudan negli ultimi 100 giorni va quasi oltre la comprensione”, dichiara Ted Chaiban, vicedirettore generale dell’Unicef per l’intervento umanitario e le operazioni di rifornimento, che si trova in Sudan questa settimana. “Genitori e nonni che hanno vissuto precedenti cicli di violenza devono ora vedere i loro figli e nipoti vivere esperienze simili e terribili. Ogni singolo giorno i bambini vengono uccisi, feriti, rapiti e vedono danneggiati, distrutti o saccheggiati scuole, ospedali, infrastrutture vitali e forniture salvavita su cui fanno affidamento”.
Oltre alle vittime e ai feriti, l’Unicef ha ricevuto “notizie allarmanti di un’escalation di attacchi contro le strutture sanitarie in alcune zone del Sudan. Si stima che il 68% degli ospedali nelle aree più colpite abbia dovuto sospendere il servizio e che almeno 17 ospedali siano stati bombardati. Si ritiene che molti altri ospedali siano stati trasformati in basi militari e ci sono state ripetute segnalazioni di ambulanze attaccate”.
“A più di tre mesi dall’inizio del conflitto, milioni di famiglie sono state sradicate dalle loro case a causa della violenza. Prima della crisi, quasi 3,8 milioni di persone erano sfollate internamente in Sudan, fra cui 1,9 milioni di bambini. Altri 1,7 milioni di bambini sono stati allontanati dalle loro case e ora si spostano all’interno del Sudan e attraversano i suoi confini, vulnerabili alla fame, alle malattie, alla violenza e alla separazione dalle loro famiglie”. “Gli ultimi 100 giorni hanno dimostrato che, come in ogni conflitto, le conseguenze dirette e indirette per i bambini e le famiglie sono devastanti e senza un’azione concertata, che comprenda l’impegno delle parti in conflitto a fermare i combattimenti e a rispettare il diritto internazionale, le gravi violazioni dei diritti dei bambini non potranno che peggiorare”, afferma Chaiban. “Senza un accesso garantito, sicuro e senza ostacoli per gli operatori umanitari e per le forniture salvavita, insieme a finanziamenti aggiuntivi urgentemente necessari, il futuro di milioni di bambini rimarrà in bilico”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori