“Il non voler lasciare indietro nessuno ed avere una cura particolare per chi fa più fatica e rischia di perdersi; l’assoluto valore della figura dell’educatore chiamato innanzitutto ad essere una presenza premurosa – ossia che sa dire all’altro: ‘ho tempo per te’, ‘mi stai a cuore’ –; la capacità di educare con saggezza, cordialità, pazienza e la giusta autorevolezza che rende possibile l’esercizio dell’autorità; qui sembra di riascoltare il beato Luigi quando elenca le virtù di ogni buon educatore: ‘Dolcezza, discrezione, perseveranza… pazienza’”. Così il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, ha ricordato i tratti del carisma delle Figlie di San Giuseppe del beato Luigi Caburlotto, nell’omelia della messa celebrata in occasione del XXVIII Capitolo generale delle religiose. “Per risanare una società occorre impegnarsi nel campo educativo”, ha detto Moraglia citando il fondatore, ”che accompagnava con una passione pastorale ed educativa instancabile e con il coraggio di prendere iniziativa, anche superando non pochi ostacoli. Il tutto, sempre, vissuto in obbedienza a Dio e al ministero sacerdotale al quale si era completamente donato e, ancora, secondo un’attenta e continua osservazione dei bisogni e delle esigenze profonde delle persone, in particolare quelle più umili e povere: i piccoli, appunto”. Durante il Capitolo, suor Francesca Lorenzet è stata confermata superiora generale della Congregazione, fondata a Venezia.