“Essere innanzitutto pastore della Chiesa”. Questo desidera mons. Calin Ioan Bot, intronizzato oggi vescovo dell’eparchia greco-cattolica romena di Lugoj, nell’sud-ovest della Romania. Alla divina liturgia celebrata nella cattedrale dello Spirito Santo di Lugoj hanno preso parte vescovi della Conferenza episcopale romena (Cer), mons. Tuomo Vimari, incaricato d’affari a.i. in Romania, clero, fedeli e religiosi, rappresentanti del Patriarcato ortodosso romeno e di altri culti della Romania, del Governo romeno e delle autorità locali. Mons. Bot, 52 anni, è l’undicesimo vescovo dell’eparchia creata nel 1853, e tra i suoi predecessori ci sono anche due martiri, Valeriu Traian Frentiu e Ioan Balan, beatificati da Papa Francesco nel 2019 a Blaj. Nel suo messaggio, il card. Lucian Mureșan, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica romena, ha ricordato a mons. Ioan che la vocazione del vescovo è di servire, “la sua autorità sta nel servire, aiutare, sostenere gli altri”. A sua volta, il prossimo cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientale, nella lettera inviata tramite la nunziatura apostolica in Romania ha ricordato la testimonianza di fede dei “tanti gloriosi martiri” della Chiesa in Romania, e ha incoraggiato il vescovo di Lugoj rispetto alle sfide che dovrà affrontare, tra le quali “la tiepidezza delle giovani generazioni che abbandonano il Vangelo”. Mons. Bot, vescovo da due anni e finora ausiliare di Lugoj, è stato nominato a giugno alla guida della medesima eparchia dal card. Mureșan, con l’assenso di Papa Francesco.