Sono state annunciate ieri dal Women in Global Health le vincitrici del prestigioso premio “Eroine della salute”, riconoscimento – giunto alla sesta edizione – che quest’anno si è concentrato esclusivamente su straordinarie professioniste del settore sanitario provenienti dall’Africa. L’iniziativa – viene sottolineato in una nota di Amref Health Africa-Italia – si propone di riconoscere il ruolo fondamentale che le donne rivestono nel campo della salute, un ruolo spesso ignorato o poco riconosciuto. Rappresentando quasi il 70% della forza lavoro nel settore sanitario, queste donne sono la spina dorsale dei sistemi sanitari ma affrontano ancora disuguaglianze sociali e retributive. “Un’occasione per celebrare il coraggio e l’impegno di queste donne, tra cui spicca la candidata di Amref per il suo lavoro eccezionale in Senegal”, spiega l’Ong. La premiazione si è svolta nel contesto della conferenza “Women Deliver” tenutasi dal 17 al 20 luglio a Kigali, in Ruanda, dove si è posto l’accento sull’autodeterminazione del corpo delle donne e sui diritti fondamentali di tutte le donne e le ragazze. “Abbiamo scelto di essere ostetriche, operatori sanitari, professionisti della salute, quindi è nostro dovere rimanere qui per aiutare la comunità a migliorare la propria salute”, ha affermato una delle vincitrici del riconoscimento, Joséphine Djiboune, ostetrica candidata di Amref, che ha dimostrato un impegno senza pari nel migliorare le condizioni di salute delle comunità rurali nel distretto di Médina, in Senegal. In questa remota regione rurale, prosegue la nota, Djiboune aveva un obiettivo chiaro: fare la differenza per le donne del villaggio, nonostante le numerose sfide causate dalla scarsità dei servizi e dalle carenze delle infrastrutture sanitarie. Madre di tre figli e con il marito che vive a ore di distanza a Dakar, Djiboune ha tratto ispirazione dalle sue esperienze d’infanzia. “Amo davvero i bambini e i neonati”, ha rivelato: “Portavo i pasti a mia sorella, ostetrica anche lei, al centro sanitario locale. Assistere alla gioia di far nascere i bambini e aiutare le donne in difficoltà ha fatto crescere in me la passione per questa professione”.
Nel suo distretto, gestisce il centro sanitario, forma le ostetriche, si impegna con la comunità e supervisiona il personale di gestione per rafforzare ulteriormente l’accesso, la qualità delle cure e i diritti riproduttivi delle donne. “I medici devono affrontare sfide significative a Médina”, ha raccontato Djiboune: “Non ci sono abbastanza servizi sanitari per una popolazione di quasi 200.000 persone. Molti devono affrontare lunghi viaggi a piedi o in moto, spesso di 15 chilometri, solo per raggiungere il centro sanitario più vicino”. “Oltre ad essere un’area difficile da raggiungere”, ha aggiunto, “con una popolazione estremamente povera e diffusamente analfabeta che spesso si ritrova con pesanti debiti a causa delle spese sanitarie”.
“Le 12 eroine africane per la salute, insieme a tutte le donne che lavorano instancabilmente nel settore sanitario, meritano di essere celebrate e sostenute nel loro prezioso lavoro per garantire un futuro più sano e prospero per tutti. La loro determinazione e dedizione – conclude Amref – ci ispirano e ci spingono verso un mondo in cui l’autonomia del corpo e i diritti sessuali e riproduttivi sono garantiti per tutte le donne, ovunque esse si trovino”.