Infanzia e adolescenza: Unicef e Fnsi, rinnovato oggi protocollo d’intesa per riconfermare l’impegno congiunto a favore di una comunicazione corretta

(Foto: Unicef Italia)

L’Unicef e la Federazione nazionale della stampa italiana hanno rinnovato oggi il protocollo d’intesa già siglato ad aprile 2021 per riconfermare l’impegno congiunto a favore di una comunicazione corretta dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il protocollo, di durata biennale, prevede la realizzazione di un secondo ciclo di moduli formativi per giornalisti e l’organizzazione di tavole rotonde di approfondimento di tematiche specifiche. Gli incontri – rivolti a giornaliste e giornalisti regolarmente iscritti all’Ordine – vedranno alternarsi, al tavolo dei relatori, cronisti e esponenti della Fnsi, esperti internazionali e italiani Unicef, giovani testimoni che condivideranno esperienze e buone pratiche.
Il primo modulo riguarderà la comunicazione dell’infanzia e dell’adolescenza e presenterà un parallelo tra l’evoluzione del panorama mediatico italiano e la tutela dei diritti dei minori – anche in campo di comunicazione – prevista dalla Carta di Treviso e dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il secondo modulo aprirà invece alle sfide che si pongono nella comunicazione delle categorie più vulnerabili come bambine, bambini e adolescenti migranti e rifugiati tra cui minori stranieri non accompagnati. Si chiuderà infine con un modulo dedicato alla prevenzione e contrasto agli stereotipi di genere.
“Lieti di continuare questa alleanza, fondamentale perché il nostro mestiere ha senso se inserito nella società e se risponde a un impegno politico e sociale. Dobbiamo recuperare la possibilità di indignarci, il dovere di ricordare e di ricercare la verità per raccontare correttamente i fatti. Penso anche io che il nostro impegno debba essere raccontare i fenomeni non solo come numeri. È necessario non cancellare il tratto umano creando presupposti per la diffidenza. Dobbiamo tornare a raccontare i volti, perché l’unico vero alleato della pace, dell’inclusione e del rispetto dei diritti umani resta la conoscenza”, ha detto Vittorio di Trapani, presidente della Fnsi.
“Nella celerità dell’informazione il racconto stereotipato e irriguardoso a volte prende il sopravvento. Grazie all’Unicef perché ci ricorda come approcciarci al racconto dell’infanzia, delle vulnerabilità. Serve libertà dai bavagli, serve un approccio rispettoso nei confronti delle diverse realtà coinvolte, è necessaria la formazione ma servono anche sanzioni disciplinari, la possibilità di fare giustizia professionale”, ha sostenuto Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.
“Quando si parla di bambini, soprattutto se vengono definiti rifugiati o migranti, è importante evitare stereotipi e stigmatizzazione. Il lavoro che faremo con la stampa è fondamentale per evitare di alterare la percezione dei più vulnerabili e garantire la loro dignità. Questo significa anche rispettare chi riceve informazioni dai media, grazie all’applicazione dei codici deontologici. Su questo tema il lavoro che continueremo con la Federazione nazionale della stampa italiana si collega agli sforzi che facciamo per favorire l’inclusione dei più vulnerabili e valorizzare ogni diversità”, ha affermato Nicola Dell’Arciprete, coordinatore in Italia dell’Ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale.
“Siamo orgogliosi di rinnovare questo accordo con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. È fondamentale riconoscere le nuove sfide che l’evoluzione del panorama mediatico pone per individuare insieme nuove opportunità di tutela”, ha dichiarato Carmela Pace, presidente del Comitato italiano per l’Unicef.

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