“La notizia dell’elezione del patriarca Pierbattista Pizzaballa al cardinalato annunciata dal Santo Padre è motivo di grandissima gioia per me personalmente, per la nostra diocesi e per l’intera comunità bergamasca. Il patriarca Pizzaballa è profondamente legato alla sua terra d’origine, alla sua comunità di Cologno al Serio, alla sua famiglia, alla sua mamma, che ancora vi abita, e quindi il compiacimento per questo riconoscimento è veramente profondo e condiviso”. Lo dice il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, commentando la nomina a cardinale del patriarca di Gerusalemme da parte di Papa Francesco.
“La sua personalità e il suo servizio sono emersi sempre più nel corso della sua presenza in Terra Santa, dove ha vissuto sin dalla sua ordinazione sacerdotale, e in questi anni hanno assunto una rilevanza riconosciuta da tutta la Chiesa e da tutto il mondo. Il suo servizio si è contraddistinto per una capacità di dialogo deciso e conciliante allo stesso tempo, attraverso posizioni di sensibilità evangelica e diplomatica in un contesto politico particolarmente intricato e conflittuale. Nel suo servizio sacerdotale si è donato per costruire ponti che oltrepassassero i muri della divisione interna. Pur immerso in una situazione complessa, non ha perso la fiducia ‘nel Padre che non abbandona mai i suoi figli'”, aggiunge mons. Beschi.
“Come il Papa della sua terra, San Giovanni XXIII, ha favorito il dialogo e si è rivelato un profondo mediatore di pace. La sua missione per tantissimi anni in Terra Santa era culminata nella nomina a vescovo e patriarca di Gerusalemme, una nomina che era stata interpretata come un segno di grande considerazione da parte di Papa Francesco. Ora con la nomina a cardinale questa considerazione si è rafforzata proprio per le sue caratteristiche e per le sue azioni in una terra così cara ai cristiani e così provata dalla sofferenza che richiede un avvicinamento capace di raccogliere le istanze delle molteplici comunità che vivono in questa terra. La diocesi di Bergamo augura al neo cardinale Pizzaballa di continuare il suo cammino di grazia che lo ha accompagnato in questi anni per favorire la pace a Gerusalemme. La sua Chiesa d’origine gli sarà sempre vicina con la preghiera e con una spontanea amicizia nel ministero che si accinge a vivere”, evidenzia il vescovo di Bergamo.