Autonomia differenziata: mons. Battaglia (Napoli), “Vangelo e Costituzione stanno bene insieme, camminare con questi valori e principi, non da soli”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Sono un prete soltanto un prete, che ha toccato e tocca ogni giorno la sofferenza. Della persona che lotta e non vince mai. Che si affatica e non si riposa un minuto. Che sta sempre in fondo alla fila che non scorre mai. Che vorrebbe avere fiducia e non trova ascolto. Che vorrebbe parlare e non la si lascia esprimere”. Lo scrive mons. Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, in una lettera aperta sull’autonomia differenziata. “Il Santo Padre, che si batte strenuamente per difendere le persone da ogni guerra che si muove loro contro (quella della fame è la guerra che un miserabile mondo opulento e obeso muove prima di quelle guerreggiate), ci esorta a non abbandonare quella che si manifesta sempre di più come la più grande delle azioni umane, la solidarietà verso gli ultimi. La difesa della vita umana e della tutela della sua piena dignità”, ricorda il presule, che rivolge un appello: “Dinanzi alle enormi sofferenze di famiglie intere che non riescono a fronteggiare il più piccolo dei bisogni, nessuno osi tirarsi indietro. La Chiesa non può e non lo farà. Il prete non può e non lo farà. E non tema alcuno di essere accusato di politicismo, la Chiesa prende parte sì, quella dei poveri, dei bisognosi”.
“Si fa parte essa stessa degli ultimi e non perché li carezzi mentre li si vorrebbe ultimi, ma – avverte l’arcivescovo – per dar loro la forza di riscattarsi dalla povertà e dall’arretratezza. Oggi questo sostegno deve andare anche ai territori, affinché non siano lasciati soli. A quelli del Sud perché in essi splenda pienamente il sole. Il sole incontro al quale devono correre i nostri ragazzi, per costruire insieme la felicità. Di tutti”.
Mons. Battaglia ammette di aver scritto “questa riflessione di getto, lasciando parlare solo” il “cuore. Di prete e di uomo”. “L’ho fatto – racconta – trovandomi sulla scrivania, l’uno accanto all’altro, così casualmente, il Vangelo e la Costituzione. Tenendo ben divisi questi due ‘libri’, trovo felicemente che la Parola e quelle parole stanno proprio bene insieme. Questa sensazione in me è bellissima. La dirò domattina ai miei amici più piccoli, che si chiamino Ciro, Concetta, Carmela, Gennaro, o altri nomi che ho conosciuto attraverso i loro volti bellissimi, affinché provino gioia e desiderio di camminare con questi valori e questi principi. Ma non da soli, però. Da soli no. Con gli altri. Sempre più numerosi. Perché la Bellezza vince sempre. E l’Amore pure”.

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