Il 10 luglio scorso il Parlamento europeo, riunito in plenaria, ha approvato, senza voto, la Direttiva per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, “perdendo l’occasione – secondo il Movimento per la vita – di difendere tutte le donne da ogni violenza”. “Il testo votato – si legge in una nota del Mpv – è sensibilmente diverso da quello approvato dal Consiglio europeo solo il 16 giugno scorso, frutto di un lungo lavoro, partito l’8 marzo 2022, del Parlamento europeo, e di altre istituzioni europee”. Il 28 giugno scorso, “il testo, dopo essere passato alla Commissioni Femm (Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere) e Libe (Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni), ha stravolto il senso e il contenuto della Direttiva”. Ira il testo andrà direttamente alle cosiddette “negoziazioni inter istituzionali”, cioè tra Parlamento, Commissione e Consiglio europeo.
“Una procedura ideologica e non trasparente” l’ha definita la Federazione One of Us. Secondo la Direttiva, si legge ancora nella nota, “è violenza ‘prevenire o il tentativo di prevenire l’interruzione volontaria di gravidanza’, nonostante le donne subiscano spesso pressioni per ‘scegliere’ di rinunciare al proprio figlio, abortendolo. Le donne che sono costrette a ‘scegliere’ di abortire perché sono sole, perché lo vuole il partner, il datore di lavoro, la famiglia, gli amici, lo Stato, la società, perché non hanno denaro”.
La Federazione One of Us “si schiera a fianco di tutte le donne di tutte le nazioni, fin da quando sono bambine nel grembo materno, e contro ogni violenza sulle donne; fa presente che l’aborto non è un diritto, ma è piuttosto un atto violento contro la donna che viola il suo corpo e la sua intimità; esprime la sua forte preoccupazione per la deriva antidemocratica di questa direttiva, che manipolando il delicato tema della violenza sulle donne, obbliga gli stati ad introdurre l’aborto senza limiti nelle proprie legislazioni, violando la stessa legislazione Ue; fa notare, infine, che questo articolato introduce pericolose discriminazioni nei confronti delle donne, dei bambini concepiti, di tutte quelle associazioni per la vita che aiutano le donne”. Ricordando che il numero di assistenza telefonica dell’Ue per le donne vittime di violenza è 116 016, One of Us ribadisce che le donne hanno il diritto di vivere libere dalla violenza, compresa quella dell’aborto procurato.
Marina Casini, presidente di One of Us e del MpV Italiano, e fortemente impegnata nella lotta contro ogni forma di violenza contro le donne, sottolinea “la necessità di non utilizzare questa direttiva come mezzo per promuovere agende ideologiche che non riflettono il consenso generale all’interno della società europea, in particolare per quanto riguarda l’interruzione dei figli non ancora nati”; rimarca “l’importanza di liberare le donne dai vincoli e dalle pressioni che le portano a scegliere l’aborto” e chiede “un’attenta analisi della direttiva per garantire che rimanga fedele al suo obiettivo iniziale e rispetti i valori democratici su cui si basa l’Unione europea”.