Sono 536mila i bambini romeni che nell’ultimo anno hanno avuto almeno uno dei genitori all’estero per lavoro, secondo un rapporto rilasciato da Save the Children. Questo equivale al 14% del totale dei minori che vivono in Romania, con età compresa tra 0 e 17 anni compiuti. Inoltre, 77mila di questi bambini hanno ambedue i genitori all’estero e sono rimasti in patria in cura dai parenti, e 232mila hanno la madre all’estero per lavoro. In Italia è al lavoro il 21% delle mamme dei bambini romeni e il 22% dei padri, altri genitori scelgono Spagna, Austria, Germania o Regno Unito. Dal rapporto risulta anche che il 58% delle mamme che lavora all’estero ritorna in patria solo una volta all’anno, il 14% due volte, il 21% tre o più volte e il 5% una volta ogni due anni o anche più raramente. In genere, i genitori romeni lavorano all’estero per aiutare economicamente la famiglia e per assicurare l’istruzione dei figli, e l’87% di essi invia soldi alla famiglia o ai parenti. L’inchiesta mostra inoltre che gran parte dei bambini comunica ogni giorno con i genitori all’estero e il 77% di loro usa le videochiamate. Inoltre, è stato costatato che i minori con almeno un genitore all’estero sono più vulnerabili, rispetto agli altri. “Questi bambini hanno bisogni psico-sociali più forti rispetto ai bambini che vivono insieme ai genitori e sviluppano un sentimento acuto di marginalizzazione”, ha dichiarato Gabriela Alexandrescu, presidente di Save the Children Romania.