Il Parlamento europeo, riunito questa settimana in plenaria a Strasburgo, ha adottato oggi, in via definitiva, nuove norme sull’infrastruttura per i combustibili alternativi, con 514 voti favorevoli, 52 contrari e 74 astensioni, e sui combustibili marittimi sostenibili, con 555 voti favorevoli, 48 contrari e 25 astensioni. queste regole fanno parte del pacchetto “Pronti per il 55% nel 2030″ (Fit for 55 in inglese), la strategia dell’Ue per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, regole che hanno inoltre lo scopo di decarbonizzare i trasporti.
Durante i negoziati con i governi Ue, i deputati hanno ottenuto – spiegano dall’ufficio stampa dell’Eurocamera – che, entro il 2026, le stazioni di ricarica elettrica per le autovetture, con una potenza minima di 400 kW, siano installate almeno ogni 60 km lungo i principali corridoi della rete Ten-T e che la potenza della rete aumenti a 600 kW entro il 2028. Per gli autocarri e gli autobus sono previste stazioni di ricarica ogni 120 km. Queste stazioni dovrebbero essere installate su metà delle strade principali dell’Ue entro il 2028 e con una potenza di uscita da 1400 kW a 2800 kW a seconda della strada. I Paesi Ue devono garantire che, entro il 2031, le stazioni di rifornimento di idrogeno lungo la rete centrale Ten-T siano distribuite almeno ogni 200 km.
I deputati hanno quindi approvato, in via definitiva, le norme che fissano nuovi obiettivi di risparmio energetico per il 2030, nell’ambito del Green Deal europeo. La nuova legge, già concordata dai negoziatori di Parlamento e Consiglio, e adottata con 471 voti a favore, 147 contrari e 17 astensioni, prevede una riduzione del consumo di energia primaria e finale. Secondo questa rifusione della direttiva Ue sull’efficienza energetica, i Paesi Ue dovranno garantire, collettivamente, una riduzione del consumo energetico di almeno l’11,7% entro il 2030 (rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento fissato al 2020).