Torna ad Assisi il Cortile di Francesco: “Essere in regola” è il titolo della nona edizione dell’evento culturale che si svolgerà dal 14 al 16 settembre e che vedrà intervenire e dialogare personalità della società civile e delle istituzioni, artisti, persone di scienza e giornalisti, persone comuni, rappresentanti ecclesiali e imprenditori. Saranno presenti, tra gli altri: la storica ed esperta di francescanesimo Maria Pia Alberzoni, il giornalista Paolo Borrometi, la professoressa Maria Falcone, il biologo Stefano Mancuso, il teologo e giornalista Antonio Spadaro e l’economista Stefano Zamagni. L’evento culturale, promosso dai frati minori conventuali del Sacro Convento di San Francesco, quest’anno si inserisce appieno nel cammino del grande centenario francescano articolato in cinque anniversari su quattro anni (2023-2026). La presentazione alla stampa avverrà il prossimo 8 settembre nel Sacro Convento di Assisi. Il Cortile di Francesco – nato come versione “francescana” del Cortile dei Gentili promosso dall’allora Pontificio Consiglio della Cultura – si è configurato negli anni sempre più come uno spazio in cui il dialogo e l’accoglienza reciproca diventano non solo l’atteggiamento ma anche l’obiettivo dell’incontro tra persone di provenienza e formazione tra le più disparate, in un arricchimento reciproco che avviene non malgrado le diversità ma attraverso di esse. Accanto ai tradizionali incontri, conferenze e tavole rotonde, non mancheranno attività integrative come visite guidate tematiche alla Basilica, alla biblioteca e all’archivio storico del Sacro Convento, il “Cortile dei bambini”, con attività tematiche per i più piccoli, e spettacoli serali nella straordinaria cornice della piazza inferiore della Basilica di San Francesco. “Noi frati speriamo che anche quest’anno il Cortile di Francesco continui a essere un’esperienza di fraternità nell’arricchimento reciproco – ha dichiarato fra Giulio Cesareo, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento -. Crediamo che la fraternità, che è l’eredità per eccellenza di san Francesco d’Assisi, sia non solo un sentimento ma un’autentica espressione culturale che può entrare in dialogo fecondo con ogni sapere e competenza, con ogni cultura e sensibilità. Parlare di regole oggi è davvero una sfida, perché esse possono essere percepite o possono porsi come ostacolo alla libertà personale; di per sé, esse dovrebbero essere, al contrario, la misura di ciò che ci fa bene”.