“Siamo portatori di valori e operiamo con serietà di intenti e tanta voglia di fare. Oggi siamo tutti uniti nell’emozione di rinnovare il profondo senso di riconoscenza e gratitudine nei confronti dell’Ordinario militare, Santo Marcianò, e tutto l’Ordinariato militare (Omi) per l’attenzione, la cura e la vicinanza con cui sostiene l’impegno delle Forze Armate, anche all’estero”: lo ha detto il comandante del Contingente italiano in Libano, generale di Brigata Roberto Vergori, salutando oggi la fine della visita al contingente italiano da parte del vicario generale dell’Ordinariato militare, mons. Sergio Siddi, assistito dall’economo della diocesi castrense don Pasquale Madeo. “Un sostegno fondamentale per esprimere al meglio quel concetto, fondamento della condizione militare, di servizio alla Nazione, mantenendo alto il Tricolore”, ha aggiunto il generale. Durante la visita il vicario assieme a don Madeo e al cappellano militare del Contingente, padre Michele Mangialardi, ha conferito la Cresima a 12 ‘Peackeepers’ del Settore Ovest di Unifil, che è guida italiana. Quella del cappellano militare, si legge in una nota dell’Omi, è una figura di fondamentale rilevanza nel settore Ovest di Unifil, non solo per l’incidenza del supporto spirituale nell’ambito delle operazioni al di fuori dei confini nazionali, ma anche per lo sviluppo dei rapporti e la costruzione di relazioni con le comunità locali, nell’ottica di incrementare il confidence building con la dimensione umana dell’ambiente operativo. Il Settore Ovest di Unifil, in particolare, copre un’area di responsabilità con 109 municipalità, che riflettono gran parte delle oltre 18 differenti confessioni religiose presenti in Libano. Nel corso della visita mons. Siddi ha avuto l’occasione di incontrare le Massime autorità religiose della città di Tiro e di effettuare una visita al Sito archeologico della città, che si affaccia sul Mediterraneo. L’Italia è alla guida del Settore Ovest di Unifil, al comando di oltre 3.600 caschi blu di 17 dei 40 Paesi che partecipano alla Missione. Il contributo Italiano supera le 1.100 unità, delle oltre 10.000 complessive. Le attività svolte in teatro operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando operativo di Vertice interforze (Covi), che è l’alto Comando della Difesa deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.