In occasione del 28° anniversario dal genodicidio di Srebrenica che cade domani, martedì 11 luglio, l’arcivescovo di Sarajevo, mons. Tomo Vuksic, ha scritto un messaggio. “Esprimo le mie più sincere condoglianze a tutti coloro che hanno perso i loro familiari ed amici”, afferma il presule sottolineando come “ogni vittima era un padre o madre, fratello o sorella, figlio o figlia, moglie o marito, fidanzato o fidanzata, amico o conoscente di qualcuno”. “Per questo – prosegue – il loro dolore è così profondo”. Mons. Vuksic spiega che “per il resto delle persone sono tutte vittime, avendo tutti lo stesso Creatore, sono nostri fratelli e sorelle a cui è stata tolta la vita, per ciò la nostra compassione fraterna nei loro confronti è sincera”. In modo particolare il presule esprime “la propria vicinanza alle famiglie di coloro i cui resti saranno seppelliti quest’anno, dopo che precedentemente sono stati riesumati dalle fosse comuni e il processo della loro identificazione non era completato fino ad ora”. Mons. Vuksic definisce “le tombe delle vittime grandi predicatori di pace” che “chiedono che ogni vita sia rispettata e preservata” chiamando questo “il loro messaggio e lezione più grandi per tutti gli esseri viventi”. Il messaggio dell’arcivescovo di Sarajevo termina con una preghiera “al Signore Dio, creatore misericordioso e unico Signore della vita” affinché possa “ricompensare tutti i defunti con la vita eterna” mentre “per i vivi da questa tristezza possa nascere una speranza”. Nel 1995 oltre 8.000 uomini e ragazzi dai bosngnacchi musulmani sono stati uccisi nella città di Srebrenica e nei dintorni dall’esercito della Repubblica serba sotto il commando di Ratko Mladic.