In risposta alla notizia che i leader europei hanno concordato una posizione negoziale sul “Patto sulla migrazione e l’asilo” che “ridurrebbe gli standard di protezione per le persone all’arrivo ai confini dell’Unione europea”, Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio dell’Unione europea di Amnesty International, ha dichiarato: “Le persone che cercano sicurezza nell’Unione europea hanno diritto a un’accoglienza dignitosa e compassionevole. Con questo patto, i leader europei istituirebbero procedure ai confini europei che causerebbero consapevolmente sofferenze, compresa la detenzione di persone in strutture chiuse alle frontiere per mesi. Le autorità sarebbero in grado di inviare persone in cerca di sicurezza in qualsiasi Paese che ritengano sicuro”. “Con questo accordo, la solidarietà rimane un concetto vuoto”, insiste Geddie. L’Unione europea “consentirebbe agli Stati membri di rinunciare alla solidarietà, versando soldi in un fondo comune che può essere utilizzato per pagare i Paesi extraeuropei per accogliere le persone in cerca di sicurezza. Ciò lascia i Paesi alle frontiere esterne con scarso sostegno da parte di altri Stati membri su cui contare”. “Amnesty International aveva sperato in una riforma basata sulla solidarietà e sul pieno rispetto dei diritti dei richiedenti asilo e dei migranti. Il Parlamento europeo deve utilizzare le discussioni imminenti per impedire che questo accordo così com’è venga cementato nel diritto dell’Ue e garantire un approccio umano e sostenibile costruito per durare”.