“Dopo la pandemia, un’esperienza non vissuta, a loro tempo, da genitori né nonni, abbiamo voluto ascoltare direttamente gli adolescenti per impegnarci a capire come stanno dopo questo lungo periodo di difficoltà, per conoscere il loro punto di vista su sé stessi e il rapporto con il mondo adulto. Da questa doppia indagine emerge uno spaccato diverso e parallelo, con i giovani più ottimisti e molto attenti alla dimensione relazionale della loro vita, dunque preoccupati dagli effetti della pandemia, e gli adulti molto più distratti, per loro stessa ammissione, ma consapevoli che occorre prestare ascolto alle giovani generazioni”. Lo afferma Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini, in occasione della presentazione on line – sulla pagina Facebook di “Con i Bambini” e sul sito www.conibambini.org – delle indagini multi-target promosse dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e realizzate dall’Istituto Demopolis: “La prospettiva degli under 18. L’ascolto diretto di ragazze e ragazzi tra i 14 e i 17 anni” e “Gli adolescenti italiani nello sguardo degli adulti”. “L’attenzione alle sofferenze, ai rischi, alle attese che sono emersi e l’ascolto diretto dei ragazzi e delle ragazze stessi – aggiunge Rossi-Doria – è anche alla base del nuovo bando pubblicato oggi sul sito di Con i Bambini dedicato al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Il bando mette a disposizione 30 milioni di euro nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Un tema, quello del benessere psicologico, emerso da una attenta campagna di audizioni che ha compreso anche un gruppo di ascolto ristretto di under18 che, per la prima volta, Con i Bambini ha utilizzato per elaborare un bando rivolto proprio a loro”. Rossi-Doria ricorda: “L’attenzione per i vissuti e i pensieri degli adolescenti è al centro di questa prima indagine Con i Bambini-Demopolis che chiede al campione di oltre mille adolescenti domande cruciali sulla loro vita in un momento in cui oltre un terzo dei genitori (36%) dichiara di aver notato la tendenza dei figli ad evitare con scuse la scuola, le uscite o altre occasioni di socialità, con un forte incremento dell’ansia e della depressione. La risposta va costruita con ogni cura da tutta la comunità educante, con un’azione di competente prossimità e sostenendo un nuovo protagonismo dei ragazzi, che comunque mostrano ottimismo”.