“Il Santo Padre sta bene. E’ sveglio, vigile, e mi ha già fatto la prima battuta dieci minuti fa”. Lo ha detto Sergio Alfieri, che ha operato questo pomeriggio Papa Francesco, ai giornalisti riuniti nell’atrio del Policlinico Gemelli per il primo bollettino medico. “Non è stata una decisione d’urgenza, altrimenti lo avremmo già operato ieri”, ha precisato a proposito della tempistica dell’intervento. “Il Papa è seguito da un’équipe medica coordinata dal suo infermiere personale”, ha ricordato Alfieri: “I dolori negli ultimi giorni si sono fatti sempre più frequenti, il Papa stava sempre peggio e ha deciso di fare l’intervento oggi, riorganizzando la sua agenda”. “Generalmente – ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti – per un intervento come questo ci vogliono tra i cinque e i sette giorni. Teniamo presente però che è un uomo di 86 anni, ha già subito quattro interventi chirurgici e recentemente è stato ricoverato per complicazioni polmonari”. “Il Papa ha subito un intervento due anni fa per una patologia benigna”, ha chiarito Alfieri: “La stenosi diverticolare è una patologia benigna da cui il Papa è completamente guarito. Anche la patologia di oggi è una patologia benigna: una volta fuori, non lascia nessuna traccia e preoccupazione, sia due anni fa che oggi. Il Papa non ha altre malattie”. Interpellato sulle parole che gli ha appena rivolto Papa Francesco, Alfieri ha risposto: “Ci ho parlato dieci minuti fa e mi ha detto: ‘quando facciamo la terza?’”. Alfieri ha inoltre smentito che il Santo Padre abbia avuto problemi con l’anestesia generale, “né due anni fa, né adesso”. “Certo – ha aggiunto – a nessuno fa piacere venire addormentati”.