Festival internazionale d’arte e fede: Orvieto, successo ieri sera per il concerto della band The Sun. Mons. Sigismondi, “cogliere nella musica la voce del Vangelo”

(Foto: Festival internazionale d'arte e fede)

Diciotto canzoni e “mezza” in quasi due ore. Tanto è bastato ieri a far splendere in duomo a Orvieto la luce della band The Sun, ospite della 17ª edizione del Festival internazionale d’arte e fede. Ad aprire la serata i saluti di mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi, che si è complimentato con il direttore artistico del Festival, Alessandro Lardani, per il suo impegno nell’organizzazione e nella promozione degli appuntamenti di arte e fede.
“Nel peso specifico delle note – ha detto il vescovo di Orvieto-Todi – c’è tutta la bellezza dell’arte che esprime la fede. La testimonianza è ancorata al concerto ed ogni concerto in duomo è una testimonianza di fede. L’invito è a saper cogliere nell’arte musicale la testimonianza della voce del Vangelo che corre sulle frequenze delle note”.
“È una grande gioia e un onore – ha spiegato il leader dei The Sun, Francesco Lorenzi – essere qui. Abbiamo cominciato a suonare molto giovani, ma in poco tempo abbiamo raggiunto grandi obiettivi. Sembrava un sogno. Tra il 2006 e il 2007, avevamo poco più di venti anni, vivevamo quell’esperienza in un ambiente musicale dedito a molti vizi. Iniziammo ad eccedere e un certo modo di vivere iniziò a disgregarci e rovinarci la vita, stando sempre in superficie. In quella estate mi rendevo conto che non ero felice. Allo specchio incrociavo il mio sguardo e non potevo mentire a me stesso. Sentivo un vuoto. Complice quel momento di crisi iniziai a sentire il peso delle mie responsabilità. C’era tanta confusione e pressione, anche nella mia vita affettiva. Il 10 dicembre 2007 mia madre mi propose di andare ad un incontro nel teatro di una parrocchia, pur essendo io fortemente anticlericale. Su quel palco, però, i miei coetanei raccontavano storie luminose, nei loro occhi leggevo sguardi di luce. Loro erano più felici di me e invidiavo loro quella luce. Scelsi allora di leggere il Vangelo di Giovanni di cui avevano parlato quella sera e scoprii che non c’è amore più grande di chi dà la vita per i propri amici. Un amore totale. Quella sera Gesù iniziò a farmi sentire la sua voce, a dirmi sei un miracolo irripetibile. Avvertivo una forza che andava oltre, il coraggio di accettare la sfida di rialzarmi e di testimoniarlo. Abbiamo sempre di che essere grati. Anche nel dolore più grande abbiamo sempre un buon motivo per vivere”.
Il programma del Festival prosegue con altri appuntamenti. Stasera, ancora in duomo alle 21, XIV edizione della Rassegna Corale di Musica Sacra a cura dell’Associazione “Vox et Jubilum” con la partecipazione de “I Madrigalisti” di Perugia diretti da Mauro Presazzi e “Glissando Vocal Ensamble” di Urbisaglia.
Il Festival Internazionale d’Arte e Fede è realizzato in collaborazione con il comune di Orvieto, la diocesi di Orvieto-Todi, il capitolo della cattedrale, l’Opera del duomo, la Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto, il Gal Trasimeno-Orvietano, Bcc Banca Centro Toscana Umbria e Vittoria Assicurazioni e con il patrocinio dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei.

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