La Custodia ha onorato, il 3 giugno, con una Messa la festa della Repubblica italiana che si è celebrata a Gerusalemme, come da tradizione, il sabato successivo al 2 giugno. Erano presenti, riferisce la Custodia, il Console Generale d’Italia Giuseppe Fedele, il responsabile dell’Ufficio Consolare Alberto Invernizzi, la responsabile dell’Ufficio Visti Marianna Delle Vedove, l’assistente del Console Tony Khoury e il personale diplomatico civile e militare del Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme. La liturgia, nella chiesa di San Salvatore, è stata presieduta da padre Alessandro Coniglio, che ha accolto la delegazione e tutti i fedeli presenti in vece del Custode di Terra Santa padre Francesco Patton, impegnato nel viaggio pastorale in Colombia per le celebrazioni dei 400 anni del Commissariato in quel paese. Per la Custodia di Terra Santa questi eventi rappresentano ogni anno un ringraziamento per l’operato svolto nel passato e nel presente da Francia, Belgio, Italia, Spagna, le quattro nazioni cattoliche protettrici e promotrici delle comunità cristiane di Terra Santa. “La messa odierna, come le altre messe consolari, non sono espressioni di vuoto nazionalismo – ha evidenziato padre Coniglio –, ma piuttosto esprimono la gratitudine della Custodia per i legami storici, di affetto e di sostegno concreto che il popolo italiano, attraverso le sue istituzioni pubbliche, ha sempre dimostrato ai frati e alla Custodia. Vogliamo pregare affinché questi legami si approfondiscano sempre di più e continuino a portare i frutti di sviluppo sociale e civile”. “Questa rappresenta una tradizione a cui tutti noi del Consolato Italiano teniamo molto ‒ ha commentato il Console Generale d’Italia Giuseppe Fedele ‒. È la concreta testimonianza di quello che è un rapporto storicamente proficuo e molto profondo. La presenza del Consolato a Gerusalemme implica il nostro speciale ruolo di tutoraggio e, quando possibile, di tutela di quello che è lo status quo nella Città Santa e di protezione dei francescani. Una presenza che noi cerchiamo di promuovere, quando possibile, anche con azioni concrete di sostegno, di supporto delle attività di natura culturale e di tutela del patrimonio storico e artistico”. La Messa si è chiusa sulle note dell’inno d’Italia, interpretato con l’organo della chiesa, prima del consueto scambio di saluti tra tutti i presenti presso la Curia Custodiale.