Solidarietà è “lottare contro le cause strutturali della povertà, della disuguaglianza, della mancanza di lavoro, terra e casa, della negazione dei diritti sociali e lavorativi”: “È far fronte agli effetti distruttori dell’impero del denaro: i dislocamenti forzati, le migrazioni dolorose, la tratta di persone, la droga, la guerra, la violenza. La solidarietà, intesa nel suo senso più profondo, è un modo di fare la storia”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza, nella Sala Clementina, i membri della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice. “E mi viene in mente, parlando di denaro, un passo del Vangelo”, ha proseguito Francesco a braccio: “quando Gesù ci dice che non si può servire due signori: o tu servi dio, e io mi aspettavo che dicesse: ‘o servi il diavolo’. Ma non dice il diavolo, dice i soldi. ‘O servi Dio, o servi i soldi’. Peggio del diavolo! Dovremmo cercare di capire cosa vuol dirci Gesù, c’è un messaggio lì. ‘O servi Dio, o servi il denaro’: non sei libero”.