Sabato scorso, nell’anfiteatro di Villapiana (CSs), mons. Vincenzo Calvosa, vescovo eletto di Vallo della Lucania, ha ricevuto la consacrazione episcopale per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio. Conconsacranti sono stati mons. Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, e mons. Ciro Miniero, attualmente amministratore apostolico di Vallo. “Il vescovo è l’intercessore ostinato. Egli intercede presso il Padre di ogni misericordia, a favore del popolo, di cui pure è parte come peccatore”, ha detto nella sua omelia mons. Savino. “Invocare la misericordia – una delle strade additate al vescovo – di Dio vuol dire reggere sulle nostre spalle il peso di un popolo che appartiene a lui e non è nostro e insieme capire bene quel popolo, perché della sua pesantezza si è parte”. Riflettendo sulla preghiera di intercessione “per noi vescovi”, mons. Savino ha spiegato cosa “questa nuova vocazione ci consegna”: in particolare, “svegliare l’aurora e stare alla sua presenza sempre per conto di terzi, mai solo per te stesso”, perché “il vescovo intercede soprattutto per quelle persone del popolo che sono dimenticate e oppresse: egli porta a Dio le lacrime e i drammi umani, nello stesso tempo annuncia al popolo quello che Dio è capace di realizzare con le pietre scartate”. Per ciò, ha detto il presule cassanese, “il vescovo è il testimone dell’Amore” e “di quella liberazione messianica che cerca sempre di salvare ciò che è perduto, senza condannare ciò che, ad occhi mondani, è miserabile e indegno”. “Caro don Vincenzo – l’esortazione di mons. Savino – come vescovo sei chiamato a testimoniare la misericordia del Figlio, senza rigidità e senza tiepidezze”.
Il prossimo 24 giugno mons. Vincenzo Calvosa farà il suo ingresso nella diocesi di Vallo della Lucania.