“Carissima Denise, chi l’avrebbe mai pensato che, quando ti ho amministrato la Cresima il 5 novembre 2016 nella chiesa di Drosi, nella gioia comune insieme al gruppetto del corso preparatorio, sarei dovuto venire a trovarti ieri sera a casa tua, già composta nella bianca bara che, come un una cappella, custodisce ora i resti mortali della tua giovane vita, recisa in questo mondo ma sbocciata per sempre in Paradiso?”. È la considerazione di mons. Francesco Milito, vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, in un messaggio idealmente indirizzato a Denise Galatà, la giovane che ha perso la vita martedì scorso nel fiume Lao mentre faceva rafting e originaria di Taurianova (Rc). “Non mi sto rivolgendo a te, che più non puoi ascoltare le parole umane, ma a te che sei entrata nella vera vita e che tutto vedi e sai più di noi”, la preghiera di mons. Milito. Il presule, diffondendo il messaggio nella domenica della Santissima Trinità, ha evidenziato che “oggi la celebrazione dell’Eucaristia non è un rito esequiale ma la contemplazione della vita vera in Cristo Risorto, un atto di fede grande nella consapevolezza che tu fai parte per sempre della sua nel regno della luce, della pace, della verità”. Richiamando l’esperienza di fede di Galatà, mons. Milito ha sottolineato che “dall’alto, tu ora vegli sugli addolorati e amati genitori, papà e mamma, il fratello, per le amiche e gli amici, le tue compagne e compagni di scuola” e “anche noi preghiamo perché sia lenito il dolore e che la serenità – nel ricordo indelebile – lentamente ritorni stabile”.
Per questo “continueremo a sentirci vicino con una presenza diversa ma reale, com’è quella dell’Eucaristia della quale ti sei nutrita in terra. A Dio, carissima, dolce bella indimenticabile Denise”.